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"Ma come? Il titolo di questo libro preannuncia cinquant'anni di giornalismo e in copertina il disegno di Zucconelli mette in campo un regista? Così reale poi, così somigliante al vero Lorenzo Reggiani, e posso affermarlo con cognizione di causa dal momento che lo conosco da anche oltre cinquant'anni, e dirò di più: l'ho visto veramente nei panni di regista, quando negli anni Sessanta girava tra noi amici i suoi "otto millimetri" sul costume giovanile dell'epoca, un decennio prima dei "superotto" con cui Nanni Moretti iniziò la sua carriera, come gli racconterà in un'intervista che ritrovate in queste pagine. Persino il sottoscritto, Lorenzo Reggiani è riuscito a "dirigere", in un parte s'intende infinitesima. L'arcano di copertina è presto svelato, e non sta tanto nello strafalcione "reggìa" implicito nel cognome del protagonista, come maliziosamente Zucconelli sottolinea nel suo disegno. Il cinema è nel dna di Lorenzo, e come si è già capito lo ha contagiato ancor prima di intraprendere la professione "vera" a L'Arena, il quotidiano di Verona". (Dalla prefazione di Enrico de Angelis)